martedì 18 agosto 2015

Pomodorini Confit


Il lavoro tarda ad arrivare e io cosa faccio?? Mi chiudo in cucina e comincio a impastare, tagliare, sfornare....mi ingegno in mille cose per tenere la mente occupata visto che non ci sono neanche i marmocchi per casa! Allora, avevo questi piccoli pomodori che mi guardavano dal frigo, a farli in insalata non mi pareva il caso e allora che si fa? Tanti anni fa, mio papà faceva un condimento per pasta cuocendo i pomodorini pachino al forno, belli conditi e abbondantemente irrorati di olio e pangrattato, ma a me la pasta non mi fa impazzire... per cui alla fine, girando per la rete ho visto loro: i pomodorini confit. Vinti!

Di cosa abbiamo bisogno:
- pomodorini
- erbe aromatiche
- capperi
- aglio
- olio d'oliva
- sale, zucchero e pepe nero


Il procedimento è veramente semplicissimo: tagliamo a metà i pomodorini e adagiamoli su una teglia leggermente unta con la parte tagliata rivolta verso l'alto. Prepariamo un trito di aglio, capperi e erbe aromatiche a scelta (io ho usato solo la menta) e distribuiamo sui pomodori, anche qui è a scelta la quantità di trito in base ai vostri gusti... a me ad esempio piace il ben condito! Condiamo i pomodorini con origano, sale, zucchero, una macinata di pepe nero e un filo d'olio. Mettiamo in forno ventilato (senza grill) a 140° fino a che i pomodori si asciughino. I tempi variano a seconda del tipo di pomodoro: per un perino per esempio ci vorrà meno rispetto al pomodorino a grappolo, mettete in conto comunque che il nostro forno lavorerà dalla ora e mezza in sù, anche oltre le 2 ore se, come me, avete riempito le teglie di pomodorini a grappolo! Lasciamo raffreddare nel forno. Nel frattempo facciamo bollire le bocce e i coperchi che utilizzeremo per le conserve: dopo aver ben lavato il tutto, poniamo in una pentola e ricopriamo di acqua fredda. Facciamo bollire 10 minuti, scoliamo e lasciamo i contenitori ad asciugare all'aria per far evaporare l'acqua. Invasiamo i pomodori e copriamo di olio d'oliva avendo cura di aggiungerne altro se ne necessario. Ora non vi resta che assaporare i vostri pomodorini confit su una fetta di pane sciocco abbrustolito e magari anche agliato. Alla prossima!

lunedì 17 agosto 2015

Ghiaccioli al Mojito


Io adoro il Mojito! Chi mi conosce può pensare "ma questa non era astemia??". Beh, ok sono astemia ma chi mi vieta di bere un buon Mojito analcolico? A ferragosto con le amiche siamo andate all'Apriti Borgo a Campiglia Marittima, lì c'era un banchino che faceva solo Mojito: abbiamo chiesto se era possibile averne uno senza rum. Il signore ci ha guardato dicendoci "in pratica volete una granita gusto Mojito!"...in pratica si! E l'idea di farne un ghiacciolo è stata immediata! 

Di cosa abbiamo bisogno per 4 ghiaccioli:
- 100 ml di acqua
- 150 ml di acqua tonica
- 2 fette di limone senza buccia e parte bianca
- 2 lime
- 2 cucchiai di zucchero bianco
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- 20 foglie circa di menta fresca

Partiamo con l'infuso: in un pentolino mettiamo l'acqua con lo zucchero bianco, le fette di limone prive della parte bianca, 2 fettine di lime e 4-5 foglie di menta e lasciamo in infusione per un ora. Passato tale tempo, togliamo il lime e riscaldiamo l'infuso giusto il tempo di fare sciogliere del tutto lo zucchero; facciamo freddare in frigo. Prepariamo nel frattempo la base Mojito: riduciamo in pezzi mezzo lime, 2 cucchiai di zucchero di canna e 5-6 foglie di menta e pestiamo per farne uscire tutti gli aromi (non avendo un pestello, ho fatto il tutto con il dorso del cucchiaio). Facendo così, la menta sprigiona tutti i suoi aromi, e lo zucchero si scioglie con il succo del lime. Filtriamo l'infuso direttamente nella base Mojito, mescoliamo e ri-filtriamo il tutto. A questo punto ci manca solo da aggiungere l'acqua tonica, mescoliamo e siamo pronti. Io ho inserito negli stampi da ghiacciolo 2 fettine molto sottili di lime e un trito di menta fresca, ho versato dentro il nostro preparato e via subito in freezer! E poi basta attendere! Per tirare fuori i ghiaccioli dagli stampi, basterà passarli sotto l'acqua corrente. Che dire? Semplicemente ottimi!!


Ho un unico appunto da fare: attenzione a scegliere l'acqua tonica! In commercio ce ne sono di diverso genere e gusto quindi, se andate alla cieca, vi consiglio di partire con la Lemonsoda che ha un sapore più dolce; io, che sono amante dell'aspro e dell'amarognolo, preferisco quelle in bottiglia di vetro tipo Fever-Tree, dal gusto secco e deciso. Buon Mojito e alla prossima!!

mercoledì 12 agosto 2015

Cupcake agli Oreo


Sempre in attesa di iniziare a lavorare (e non avendo proprio niente da fare!) io e le mie future colleghe abbiamo deciso di darci all'ingrasso e, durante una delle nostre cene, abbiamo ben pensato di strafogarci di burrosissimi cupcake agli Oreo. La ricetta è facile facile, si preparano davvero in poco tempo..tuttavia però avrei potuto fare meglio con la lavorazione della crema al burro: non avendo tritato finemente gli Oreo ho avuto difficoltà a fare dei bei decori con il sac-a-poche...ok, vorrà dire che questi cupcake andranno rifatti a modino!

Di cosa abbiamo bisogno per 16 cupcakes:
- 185 gr di farina 00
- 175 gr di zucchero (io ho usato metà di canna e metà bianco)
- 170 ml latte
- 115 gr di cioccolato fondente fuso (io preferisco il 70%)
- 85 gr di burro morbido a temperatura ambiente
- 2 uova
- 1 cucchiaino di lievito
- pizzico di sale
- vanillina
- 6 oreo frantumati da mettere dentro l'impasto
- 16 oreo da inserire interi sul fondo dei pirottini

PER LA CREMA AL BURRO:
- 200 gr di burro morbido a temperatura ambiente
- 200 gr di zucchero a velo
- 3 oreo ridotti in farina

Iniziamo con il montare a crema il burro con lo zucchero, aggiungiamo i 2 tuorli uno per volta avendo cura di fare assorbire bene il primo per inserire poi il secondo. Assorbiti i tuorli, inseriamo il cioccolato fuso tiepido e il pizzico di sale e continuiamo a montare. A parte setacciamo le polveri (farina, lievito e vanillina) e uniamo all'impasto in 3 volte alternando con il latte. A questo punto basta lavorare quel poco necessario per amalgamare il tutto.


Uniamo gli albumi montati a neve e gli Oreo sbriciolati, incorporiamo delicatamente dal basso verso l'alto. Sistemiamo i pirottini negli stampi da muffin e mettiamoci dentro un Oreo; con l'aiuto di un dosatore per il gelato (quello che fa le palline per intenderci) riempiamo gli stampi a 3/4 e inforniamo in forno pre-riscaldato a 190° per 20-25 minuti. Per la cottura affidiamoci al nostro infallibile stecchino che, inserito al centro del tortino, deve risultare perfettamente asciutto. Lasciamo intiepidire in forno aperto prima di sfornare.
Prepariamo la Crema al Burro: montiamo il burro con lo zucchero a velo setacciato fino a che non diventa una crema ben areata e gonfia, uniamo gli Oreo polverizzati e finiamo di montare. Riempiamo il sac-a-poche e decoriamo come più ci piace i nostri cupcakes ormai freddi.
Come anticipato, avendo lasciato i biscotti troppo grossolani, ho fatto fatica a fare uscire per bene la crema come avrei voluto per cui aspettatevi un'altra infornata di cupcakes a breve! E visto che non sono mai abbastanza, ho ultimato con mezzo biscotto infilzato nella crema..ovvia su! Si mangia??
Alla prossima!!


martedì 4 agosto 2015

Melanzane ripiene



Eccomi!!! Sono passati 2 mesi dall'ultimo post ma vi assicuro che in 2 mesi sono successe tante di quelle cose che non saprei da dove cominciare...forse potrei iniziare con il parlarvi del nuovo lavoro, o forse dei nuovi amici e colleghi che ho conosciuto e con i quali ho condiviso tutto (ma proprio in senso letterale avendo vissuto insieme in stile Grande Fratello), o ancora della mia crescita personale e professionale che mi ha scosso facendomi uscire dalla noiosa routine di quest'anno... Come riassumo tutto? Semplice: con una nuova ricetta! Settimana scorsa, in attesa di iniziare ufficialmente a lavorare, io e le mie colleghe abbiamo pensato bene di fare un giretto qui nei dintorni. Dopo una goliardica e spensierata gita a San Gimignano, ho portato le ragazze a casa dei miei suoceri che d'estate si ritirano in campagna. Mia suocera, da brava siciliana, ci prepara ciò che ha di più buono: le melanzane dell'orto ripiene. La mia amica ha letteralmente spazzolato via tutto! Per cui, perchè non replicare?

Cosa ci serve:

  • 2 melanzane medie
  • 1 uovo
  • pane raffermo ammollato nel latte 
  • parmigiano
  • pangrattato
  • sale, pepe e prezzemolo
  • olio d'oliva
  • basilico
  • quello che avete in frigo
Iniziamo: laviamo le melanzane e tagliamo via la testa, con uno scavino (o un cucchiaino) togliamo tutta la polpa facendo attenzione a non bucare la buccia. Prendiamo l'interno appena tolto, tagliuzziamolo e friggiamolo in padella con un po' d'olio. Prepariamo adesso il ripieno come si fa per le polpette: impastiamo le melanzane fritte con l'uovo, un tozzo di pane ammollato nel latte e strizzato (io non ne avevo e ho usato le fette biscottate sbriciolate a mo' di pangrattato), l'uovo, il parmigiano, sale, pepe, prezzemolo e tutto ciò che si vuole! Io per esempio ho aggiunto del formaggio primo sale con il pepe a scaglie, ma mia suocera ci aveva messo anche il prosciutto cotto a cubetti. 


Impastiamo tutto e riempiamo le melanzane svuotate facendo attenzione a non pressare troppo perchè in cottura la melanzana restringe e, se troppo piena, rischia di spaccarsi. Modelliamo con la mano il ripieno che fuoriesce che fungerà da tappo, spennelliamolo di uovo battuto e passiamolo nel pangrattato: così facendo, ci assicuriamo che il ripieno non fuoriesca in cottura. Prendiamo una casseruola adatta a contenere le 2 melanzane, mettiamo un filo d'olio e riscaldiamo. Ad olio caldo, mettiamo le melanzane in padella in piedi, ovvero con il ripieno a contatto diretto con l'olio: la panatura che abbiamo fatto, cotta per prima, sigillerà la nostra melanzana. Una volta rosolata, possiamo poggiare le melanzane e procedere con la cottura vera e propria: aggiungiamo tanta pomarola quanto basta per coprirle a 3/4, saliamo e pepiamo, aggiungiamo il basilico in foglie (da eliminare a fine cottura) e mezzo bicchiere d'acqua se la pomarola fosse troppo densa e mettiamo a cuocere a fuoco basso per 45-50 minuti, girando di tanto in tanto.


Se le melanzane sono più grosse, lasciamole sul fuoco anche un ora o poco più e comunque, assicuriamoci che siano cotte punzecchiandole con la forchetta: devono risultare morbide.
Le possiamo consumare calde o fredde indifferentemente, possiamo metterci dentro quello che vogliamo e possiamo considerarle un ottimo svuota frigo! Si prestano bene ad essere preparate in anticipo (quelle del giorno prima sono sempre le più buone) e si possono anche congelare: la nonna di solito ne fa una scorta da tenere in freezer e sfoderarle poi in inverno...ogni occasione è buona per una melanzana ripiena! Alla prossima!!



giovedì 28 maggio 2015

Cornetti Sfogliati salati ai cereali


Cugine a cena: cosa preparare di gustoso e particolare che piaccia a tutti? Quasi quasi approfitto della voglia che ho di sfogliare e, visto che ci sono, provo la nuova farina multicereali che ho comprato la settimana scorsa online. Cerca e cerca, alla fine ho deciso di fare la ricetta di Paoletta del blog Anice e Cannella. L'originale la trovate qui, io ho solo variato la farina principale e le quantità.
Cosa ci occorre:

  •  300 gr di farina multicereali (io ho usato quella di Antiqua)
  • 120 gr di farina 0
  • 100 gr di farina 00
  • 10 gr di sale
  • 10 gr di zucchero
  • 10 gr di lievito di birra secco (quello in bustine per intenderci)
  • 28 gr di burro morbido a temperatura ambiente
  • 1 uovo
  • da 225 gr a 325 gr di acqua (la quantità varia in base all'assorbimento della farina)
  • 175 gr di burro di ottima qualità per sfogliare (io ho usato quello del Consorzio Virgilio, preso al supermercato)
  • 1 uovo per spennellare
  • semi misti per rifinire
Cominciamo con l'impastare le farine con il lievito e l'acqua che verseremo poco per volta. Aggiungiamo l'uovo e lasciamo assorbire completamente. Poi aggiungiamo lo zucchero, il sale e, per ultimo, il burro. Impastiamo fino ad ottenere un bell'impasto liscio ed elastico, ci vorranno circa 10 minuti se si usa una planetaria. Pirliamo (qui un video che vi mostra come pirlare un impasto), poniamo in un contenitore coperto da pellicola e mettiamo in frigo per 1 ora.


Dopo 1 ora, prendiamo dal frigo il burro che ci serve per sfogliare, e lasciamo una decina di minuti a temperatura. Dopodiché mettiamo il nostro burro tra 2 fogli di carta da forno e, con il mattarello, cominciamo a pressare per ammorbidirlo, per renderlo malleabile e, quindi, lavorabile. A questo punto il nostro burro si stenderà come una sfoglia. Mettiamolo in frigo.
Prendiamo nel frattempo l'impasto, sgonfiamolo con la mano e stendiamolo dandogli la forma di un quadrato (deve essere più grande del burro), poniamoci sopra la sfoglia di burro (il passaggio in frigo ci aiuterà a staccarlo dalla carta forno) e procediamo con la sfogliatura.

Prendiamo un lembo di pasta briosche, lo allunghiamo e lo rigiriamo sul burro; prendiamo l'altro lembo di pasta e lo rivoltiamo su quello che abbiamo appena girato tanto da formare un "pacchetto".
Di seguito metto direttamente l'immagine di Paoletta in cui spiega perfettamente i passaggi.


Fatto il "pacchetto", mettiamolo davanti a noi con l'apertura rivolta alla nostra destra, stendiamo con il mattarello in lunghezza e facciamo il 1° giro di pieghe, procedendo esattamente come prima: prendiamo il lembo superiore e lo pieghiamo verso il centro della nostra sfoglia, poi prendiamo il lembo inferiore e lo ripieghiamo a sua volta su quanto già è stato piegato. Nell'immagine 7 si può benissimo vedere come deve essere il "pacchetto": guardando le pieghe dobbiamo avere 3 strati di brioche. 
Lo so, è più complicato a spiegarlo che a farlo! Di sicuro aiuta tantissimo guardare un video che non una foto...per cui vi capisco se, dopo aver letto queste 2 righe, vi sia venuta voglia di mollare! Non fatelo! Una volta capito come fare le pieghe vi si aprirà il meraviglioso mondo della pasta sfoglia e delle brioche sfogliate. 
Ad ogni modo, finito il 1° giro di pieghe, mettiamo il "pacchetto" su un vassoio, copriamo con pellicola e mettiamo in frigo una buona mezz'ora: questo passaggio fa sì che la maglia glutinica si rilassi e quindi si possa stendere con il mattarello successivamente.
Quindi, trascorso questo tempo, facciamo un 2° giro di pieghe, passaggio in frigo, 3° giro di pieghe, passaggio in frigo, 4° giro di pieghe e ultimo passaggio in frigo. Le pieghe sono sempre uguali: apertura a destra, lembo superiore che si piega verso il centro e lembo inferiore che avvolge tutto. La sfogliatura fatta bene permette di inserire il burro in strati così sottili da essere quasi impercettibili: in cottura il burro si scioglierà sprigionandone tutto l'aroma e creando l'alveolatura tipica della pasta sfoglia.


Prendiamo il "pacchetto" dal frigo e stendiamolo in una sfoglia alta mezzo centimetro. Tagliamo in triangoli, facciamo un taglietto sulla base e arrotoliamoli su se stessi per creare i cornetti. Ricordiamo di mettere la punta di sotto così in cottura non si impenna!


Mettiamo in una teglia rivestita di carta forno e lasciamo lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio. Accendiamo il forno a 200° statico, spennelliamo con uovo battuto, e mettiamoci sopra i semi. Quando il formo arriva a temperatura, inforniamo per 15 minuti circa. Sformiamo e lasciamo raffreddare prima di tagliare e farcire con quello che più ci piace: io ho usato robiola e salame ungherese e stracchino e crudo toscano.
Se li vogliamo congelare, una volta fatti i cornetti basterà metterli su un vassoio prima dell'ultima lievitazione e metterli in freezer. La sera mettiamo su una teglia e lasciamo scongelare e lievitare a temperatura ambiente per tutta la notte, la mattina saranno pronti per essere spennellati e infornati.

Con i ritagli di impasto ho fatto anche i salatini con wurstel per i bimbi che gradiscono sempre!!
Alla prossima!!

sabato 16 maggio 2015

Waffel o Waffle


E' un normale venerdì sera, quasi pronti per metterci a tavola e...BAAAM!! Ale ha la febbre, e anche alta! Per cui ci si ritrova di sabato chiusi in casa ad ammazzare il tempo: si rinfresca il lievito, si inforna il pane impastato ieri, si prepara il pranzo...e la merenda? I soliti pancakes ormai sono venuti a noia..che fare? Quasi quasi ripesco dall'armadio la tostiera con le piastre per fare i waffel: l'ho usata poco a dir il vero perchè ciò che veniva fuori erano dei waffel morbidi che alla lunga risultavano mollicci. La ricetta che usavo non prevedeva il latte ma solo uova, burro e zucchero...quindi bisogna aggiungere il latte, e magari anche il lievito.. Insomma, metti qua, togli là ed ecco che è venuto fuori:

  • 375 ml latte
  • 250 gr di farina 00
  • 100 gr burro fuso tiepido
  • 3 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 3 cucchiaini di zucchero
  • un pizzico di sale
Scaldiamo il latte e sciogliamoci dentro lo zucchero e il lievito, mettiamolo da parte. Nel frattempo fondiamo il burro e lasciamo intiepidire. In una ciotola montiamo a neve gli albumi con il pizzico e mettiamo da parte. Con le stesse fruste mescoliamo i tuorli con il burro e il latte, poi aggiungiamo la farina poco per volta rigorosamente setacciata per evitare la formazione di fastidiosi grumi. Una volta che tutto si è amalgamato, aggiungiamo gli albumi e incorporiamo dal basso verso l'alto. Copriamo con pellicola e lasciamo riposare 30 minuti. 


Passiamo alla cottura: ogni piastra ha i suoi tempi, ci sono per esempio quelle con il termostato e vari livelli di temperatura, ma non è il caso della mia che cuoce tutto alla stesso modo! La mia, inoltre, ha le piastre rettangolari ma a me non piacciono..sono troppo grandi, e per questo motivo non le riempio del tutto ma verso la pastella al centro in modo da formare dei waffel tondi e medio-piccoli. Quindi, ungo le piastre con del burro, porto a temperatura e con un mestolo metto una dose di pastella al centro della piastra, lascio dai 3 ai 5 minuti e, con l'aiuto di una spatola, tolgo il waffel cotto. Serviamoli tiepidi o freddi con del semplice zucchero a velo, ma noi rimaniamo fedeli a gelato, sciroppo d'acero e nutella...non  sono molto dolci e si sposano bene con tutto!! Buona merenda e alla prossima!!



giovedì 14 maggio 2015

A come Asparago


"Simo li vuoi gli asparagi? Ne ho tantissimi nell'orto.." e secondo voi potevo dire di no? Insomma mi ritrovo con un chilo di bellissimi asparagi e decido subito di dare il via alla stagione delle conserve: per cui facciamo gli Asparagi sottolio.

Di cosa abbiamo bisogno:

  • 800 gr di asparagi puliti e privati della parte dura del gambo
  • 1/2 litro di acqua
  • 1/2 litro di aceto di vino bianco
  • 1 cucchiaio di sale
  • olio di semi (per i sottolio preferisco l'olio di semi di soia)
  • aglio
  • pepe in grani
In una casseruola mettere gli asparagi con il sale, l'acqua e l'aceto, tutto a freddo, mettere sul fuoco e portare a bollore. Far bollire per 3 minuti, dopodiché scoliamo e disponiamo immediatamente gli asparagi su di un telo ben stesi: passaggio importante perchè, se si lasciassero in uno scolapasta, continuerebbero a cuocere fino a diventare troppo molli. Nel frattempo occupiamoci dei contenitori di vetro da usare per le conserve: laviamoli e mettiamoli in una pentola capiente in modo da poterli sommergere di acqua. Facciamo bollire per 30 minuti, scoliamo e lasciamo asciugare perfettamente.
Quando tutto è asciutto e freddo, possiamo imbarattolare. Iniziamo con il mettere sul fondo uno spicchio d'aglio sbucciato e qualche grano di pepe, poi iniziamo a disporre tutti gli asparagi con le punte rivolte verso l'alto; quando arriviamo alla fine, aggiungiamo un altro spicchio di aglio e grani di pepe. Essendo asparagi dell'orto, la loro altezza non era uniforme per cui ho dovuto tagliare i gambi di quelli più alti per far entrare tutto nel barattolo...chiaramente ho recuperato il tutto facendo un barattolo di soli rimasugli! Ricopriamo di olio e lasciamo assestare una notte, aggiungiamo altro olio se è necessario fino a coprire le punte. 


Chiudiamo bene e mettiamo i barattoli in una pentola ben sommersi da acqua fredda per metterli sottovuoto, facciamo bollire per almeno mezzora, lasciamo raffreddare sempre in acqua. E' consigliabile consumare gli asparagi dopo un mese dalla realizzazione...se ci riuscite... Alla prossima!

sabato 9 maggio 2015

Co(L)to e mangiato: i baccelli


Che vi devo dire? Se non trovo lavoro, l'anno prossimo vado letteralmente a zappare la terra..almeno risparmio su frutta e verdura!! Ma per quest'anno approfitterò dell'orto del suocero che, seppur piccolo, da' sempre tanta soddisfazione! E' già tempo di baccelli e ne ho fatto man bassa, ma qui in casa non li mangiamo "alla fiorentina", ovvero con il pecorino: da una parte perchè mi sembra un grande spreco, dall'altra perchè in Sicilia li ho sempre mangiati "cocci e scorcia" cioè bucce e baccelli. Per pulire i nostri baccelli, basta pelare i laterali e togliere quindi i filamenti più duri (vedi foto sotto), sciacquare sotto l'acqua corrente e bollire in acqua salata. Attenzione che i baccelli tendono a diventare neri per cui è bene avere già la pentola sul fuoco quando si puliscono così da lessarli subito.


Facciamo bollire dai 5 ai 10 minuti, quando i baccelli sono ancora al dente scoliamo e raffreddiamo subito sotto l'acqua fredda per mantenere il colore verde brillante. Lasciamo scolare bene. In una padella mettiamo un filo d'olio, uno spicchio di aglio e facciamo soffriggere, versiamoci dentro i baccelli ben scolati ma non strizzati e ripassiamo a fiamma vivace fino a quando le nostre bucce siano belle rosolate. Aggiustiamo di sale.


Eliminiamo l'aglio e serviamo calde. Buone buone buone!! Alla prossima!!

giovedì 7 maggio 2015

Barrette al farro soffiato


Chi ha voglia di una schifezza zuccherosa e spaccadenti? Lo so che non si dovrebbe ma il cioccolato rilascia le endorfine che, a quanto pare, fanno bene in caso di tristezza...e ieri avevo proprio bisogno di una doppia dose di dolcezza. Apro la dispensa ma oltre agli avanzi dei dolciumi della befana e di Pasqua non avevo altro. Poi i miei occhi incrociano loro: un sacchetto di riso soffiato preso al super, ed è subito amore. Prendo bilancia e dolciumi e comincio a pesare e buttare in pentola con una sola idea in testa: barrette al farro soffiato.
Di cosa abbiamo bisogno:

  • 300 gr di cioccolato (io ho usato gli scarti delle uova di Pasqua aggiungendo mezzo bicchiere di latte)
  • 50 gr di marshmallow
  • 60 gr di farro soffiato o simili

Il procedimento è estremamente semplice: in una pentola a fondo spesso, ho fatto fondere il cioccolato con i marshmallow; appena è tutto sciolto, aggiungo il farro, mescolo bene per amalgamare e verso tutto  su carta da forno. Ci aiutiamo con un cucchiaio a livellare bene e lasciamo raffreddare. Io, avendo usato il cioccolato delle uova di Pasqua, ho dovuto aggiungere mezzo bicchiere di latte per far sciogliere il tutto e, per paura che si sbriciolasse troppo, ho preferito rivestire con carta da forno, bagnata strizzata e asciugata, un contenitore a bordi alti e fare quindi delle barrette più spesse. 


Una volta raffreddato, tagliamo a piacere e conserviamo in una scatola di latta. 
Alla prossima!!

martedì 5 maggio 2015

Un pane tutto Eataly!!


Questo corso é stato una rovina!!! Qui si panifica senza sosta e  il giro vita lievita!! Però  questo pane è speciale...buono come quello che faceva la nonna...ed è anche super facile! Le fasi di questo impasto sono poche e facilmente gestibili: inizio con l'autolisi al mattino, lascio riposare tutta la mattina e, in base agli impegni, procedo con l'impasto, solitamente verso le 15. Dopo cena faccio i panetti e lascio maturare in frigo e la mattina successiva, dopo la colazione e dopo l'entrata a scuola, inforno. I tempi sono molto flessibili e se ritardo o anticipo di un ora non comprometto la buona riuscita del pane.
Di cosa abbiamo bisogno:
- 500 gr di farina tipo 2
- 300 gr di acqua a temperatura ambiente
- 150 gr di lievito madre  rinfrescato o licoli (chi usa il lievito madre solido aggiunga un cucchiaio di acqua all'impasto)
- 12 gr di sale
- 50 gr di acqua a temperatura ambiente
--> ho provato anche la versione con semi misti, in questo caso ne aggiungiamo 100 gr alla fine, dopo l'assorbimento della seconda acqua


AUTOLISI: impastiamo con una forchetta in modo grossolano tutta la farina con i 300 gr di acqua in modo da far assorbire tutta l'acqua, così senza troppo impegno o attenzione. Lasciamo a riposo 6h circa. Per comodità, faccio l'autolisi direttamente nella ciotola della planetaria.
IMPASTO: prendo la ciotola con l'autolisi e vi aggiungo il lievito madre con un cucchiaio di acqua. Iniziamo a impastare a velocità 1 fino ad incordare. Una vola incordato, aggiungiamo il sale e l'altra acqua e continuiamo a impastare a velocità 2 fino a completo assorbimento, poi abbassiamo a velocità 1 per 10 minuti. A questo punto, ribaltiamo sul piano di lavoro e diamo un'ultima impastata, giusto per uniformare il tutto. Lasciamo lievitare in una ciotola, meglio se piccola e a bordi alti per favorirne la lievitazione, spolveriamo di farina e copriamo con un canovaccio. Lasciamo lievitare a temperatura ambiente fino al triplo del suo volume.
MATURAZIONE: ribaltiamo il nostro impasto sul piano da lavoro infarinato, stendiamo con le mani e arrotoliamo su stesso per formare il filone. Riponiamolo in un telo infarinato avendo cura di tenere la chiusura rivolta verso il basso, infariniamo e copriamo con lo stesso telo. Io, per comodità, metto telo e filone in un contenitore di plastica rettangolare per evitare che il pane si rilassi troppo. Mettiamo tutto in frigo per 12h circa.


COTTURA: accendiamo il forno al massimo in modalità ventilato (il mio arriva a 220°) con dentro la teglia che useremo per la cottura. Arrivato a temperatura, prendiamo la teglia e ribaltiamoci sopra il nostro filone appena preso dal frigo in modo che la chiusura si trovi verso l'alto. Inforniamo per 15-20 minuti ricordandosi di ruotarlo a metà cottura per avere una cottura uniforme. Far raffreddare su una griglia prima di tagliare...se riuscite a resistere!!
Alla prossima!

mercoledì 29 aprile 2015

Pancakes


<Mamma mi fai le frittelle di Peppa Pig?> E come si fa a dire di no a quei due mascalzoni quando si mettono a mani giunte a dire "Ti preeeeeeego".
Per 20 pancakes abbiamo bisogno di:
- 200 gr farina 00 (io preferisco sostituire 50 gr di farina 00 con 50 gr di farina di riso)
- 250 ml latte
- 2 uova
- 3 cucchiai di olio o burro fuso
- 1 cucchiaio di zucchero
- mezza bustina lievito per dolci
- un pizzico di sale
Montiamo gli albumi a neve e mettiamoli da parte. Misceliamo gli ingredienti secchi e uniamoli, poco per volta, ai liquidi (latte e uova) con la frusta elettrica. Se si dovessero formare dei grumi, passiamo la pastella al setaccio; uniamo gli albumi e incorporiamo mescolando dal basso verso l'alto. La nostra pastella non deve essere troppo densa, in questo caso possiamo aggiungere un pochino di latte. Per la cottura io solitamente uso una piastra grande, tipo crepiera o testo, ma va bene qualsiasi padella purché sia antiaderente. Facciamo riscaldare la nostra piastra e mettiamo la pastella con un piccolo mestolo e lasciamo che si allarghi da sola. È preferibile usare una fiamma moderata per far si che il nostro pancake cuocia anche al suo interno.


Quando sarà dorato, rigiriamo e lasciamo cuocere anche dall'altro lato. Impiliamo i nostri pancakes pronti. Io personalmente preferisco mangiarli caldi e inondati di sciroppo d'acero, Ale li preferisce con il gelato e Andre con la nutella...ne abbiamo per tutti i gusti!!! Ma soprattutto: viva i pancakes!!
Alla prossima!


domenica 26 aprile 2015

Un corso da 10 e lode


<< Simo, ci vieni al corso di panificazione a Eataly? Ci spiegano come fare il loro pane!>>
Subito!! No, cioè...il pane di Eataly è del genere che ne mangi un filone intero e ne vorresti ancora! Se poi lo si condisce con un filo d'olio... che ve lo dico a fare??!! La farina che abbiamo usato è una tipo 2 Buratto, Mulino Marino nel nostro caso, bella, rustica ma non integrale, profumata di buono! La tecnica mi ha un po' sorpreso: andando contro tutti i luoghi comuni, il pane è stato infornato direttamente dal suo riposo in frigo! 


Il pane sfornato a fine corso è qualcosa di fantastico: profumato, ben alveolato, con la crosta croccante e la mollica compatta, con un leggero retrogusto di lievito. Ma attenzione! Non parlo di retrogusto acido, è più un sentore, quello che quando metti in bocca, ti fa capire che è stato "veramente" usato un lievito naturale!


Tra una cosa e l'altra, il maestro ci ha anche raccontato della farina di Enkir e delle sue peculiarità. E mentre raccontava, impastava per donarci dei bellissimi panetti da infornare a casa. Questo mix di grani antichi tutti italiani, oltre ad avere poco glutine, ha la particolarità di essere ricco di carotenoidi che donano al pane un colore giallo naturale.


Bel corso..anzi bellissimo e utilissimo!! Grazie grazie e ancora grazie!!!!! 

P.S.
Non perdetevi il post sul pane Eataly!! Presto online...

lunedì 20 aprile 2015

Macarons alla vaniglia dei Fables


Francia e Italia si contendono le sue origini, ma aldilà che queste siano italiane o francesi, i Macarons sono senza dubbio l'emblema dell'eleganza nella pasticceria mondiale!



Sono sincera: ho provato mille mila ricette ma i risultati non sono mai stati poi così soddisfacenti... i primi macarons che ho sfornato sembravano più dei Baci di Dama, i secondi invece erano belli d'aspetto ma duri come pietre. Alla fine ho trovato loro, i Fables, con i loro Macarons alla vaniglia e
cioccolato fondente, ed è stato subito amore!! Ma bando alle ciance! Non ho apportato alcuna modifica alla ricetta originale che potete trovare qui, con tanto di foto di tutti i passaggi.


Ingredienti per 40 macarons
  • 200 gr di farina di mandorle
  • 200 gr di zucchero a velo
  • 50 gr di acqua
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 75 gr di albumi (1° dose)
  • 75 gr di albumi (2° dose)
  • 1 bacca di vaniglia


Ingredienti per la Ganache al cioccolato fondente
  • 200 gr di panna liquida
  • 1 cucchiaio di zucchero semolato
  • 250 gr di cioccolato fondente (io preferisco un 70%)
  • 40 gr di burro


FASE 1: la ganache

Tritiamo il cioccolato fondente con il coltello e mettiamolo in un recipiente ampio. In un pentolino portiamo a bollore la panna con lo zucchero. Versiamo la panna bollente nel cioccolato poco per volta, avendo cura di mescolare bene per sciogliere il tutto. Non appena la nostra ganache sarà ben fluida e senza grumi, aggiungiamo il burro e, sempre mescolando, facciamolo assorbire. Lasciamo raffreddare coperta con pellicola a contatto.

FASE 2: la meringa italiana

In un pentolino portiamo a bollore lo zucchero semolato con l'acqua tenendo sotto controllo la temperatura con un termometro. Quando lo sciroppo arriva a 114°, iniziamo a montare una delle 2 dosi di albumi ad alta velocità (io uso la planetaria; ma se optate per un normale sbattitore elettrico, ridordatevi di usare un recipiente resistente alle alte temperature). Non appena si raggiungeranno i 118°, riduciamo al minimo la velocità della frusta e versiamo lo sciroppo bollente a filo direttamente negli albumi. Facciamo attenzione a non versare direttamente sulle fruste poiché queste farebbero schizzare tutto sulle pareti della planetaria e, per la differenza di temperatura, cristallizzerebbero all'istante e ci si ritroverebbe a fare i conti con fastidiosi filamenti di zucchero cotto nella nostra bellissima meringa. Riportiamo al massimo la velocità e montiamo fino a raffreddamento: a questo punto la nostra meringa sarà bella liscia e brillante.

FASE 3: il t.p.t. (tanto per tanto)

In un robot tritiamo la farina di mandorle con lo zucchero a velo per polverizzarli il più possibile. Aggiungiamo i semi della bacca di vaniglia, e la seconda dose di albume e mescoliamo il tutto con una spatola fino ad ottenere un impasto piuttosto denso.

FASE 4: il macaronage

Il segreto di una buona riuscita è proprio la fase del macaronage. Con un cucchiaio di legno o con una spatola rigida, uniamo poco per volta la meringa al t.p.t. e mescoliamo dal basso verso letto fino a completo assorbimento. Lo scopo è quello di "smontare" ma non troppo la meringa che altrimenti farebbe gonfiare in cottura i nostri gusci. La consistenza finale dovrebbe essere densa tendente al fluido.

FASE 5: la formazione dei gusci e il croutage

Trasferiamo l'impasto in un sac à poche con una bocchetta liscia da 8 mm, e formiamo i nostri gusci su di una teglia rivestita da carta da forno. La dimensione dell'impasto dovrà essere quella di una moneta da 2€, possiamo tuttavia aiutarci disegnando con una matita sul retro della carta da forno tanti tondi così da avere la misura precisa. A questo punto lasciamo riposare all'aria le nostre teglie così da permettere ai gusci di "rilassarsi" e allargarsi, e favorire la formazione di una pellicola sulla superficie (il croutage), necessaria alla formazione della corona tipica del macaron. 



FASE 6: cottura

Inforniamo in forno caldo ventilato a 160° per 12 minuti circa ricordandoci di girare la teglia a metà cottura. Lasciamo raffreddare prima di farcire con la nostra crema ganache ormai fredda. Solitamente li lascio fuori dal frigo, conservandoli o in una scatola di latta o in una busta trasparente per alimenti.
Alla prossima!!

venerdì 17 aprile 2015

Grissini con esubero di pasta madre





"Mamma lo sai che quei cosi lunghi così erano buonissimi?" Che grande soddisfazione quando i bimbi apprezzano ciò che fai... soprattutto se a dirtelo è Ale, 5 anni, che da grande vuole fare lo chef come Cracco: è tutto dire!! Ma veniamo ai grissini: ad agosto ho creato la mia pasta madre da sola acqua e farina ed è subito stato amore, e come tutte le relazioni ci sono stati degli alti e bassi ma che abbiamo sempre superato. Dopo ben 8 mesi di studi, prove, successi e fallimenti, sembra che alla fine io sia riuscita a domarla e sembra anche che sia riuscita a produrre qualcosa di buono, per cui come primo post vi propongo questi  buonissimi e facilissimi grissini fatti con esubero non acido di pasta madre.

Ingredienti
  • 100 gr di esubero di pasta madre
  • 250 gr di farina 0
  • 1 cucchiaio di strutto a temperatura ambiente
  • acqua quanto basta
  • un cucchiaino colmo di sale





E' un impasto un po' così, a sentimento, per cui non importa essere precisi. Ho sciolto l'esubero con un po' di acqua in planetaria con la foglia, ho aggiunto la farina, lo strutto e un altro pochino di acqua e ho iniziato ad impastare. Ho aggiunto il sale e tanta acqua quanto basta per fare un panetto bello liscio e morbido ma non appiccicoso! Totale 10 minuti. Do un ultima impastata a mano e lascio riposare coperto da pellicola a temperatura ambiente per un oretta..ma se sono due va bene lo stesso!
A questo punto procedo a formare i grissini, li lascio riposare una decina di minuti e poi li tiro per allungarli un altro po'. Li dispongo in teglia su carta da forno spolverizzata di semola e inforno a 200° ventilato fino a che non diventano dorati. Alla prossima!!





lunedì 23 marzo 2015

Progetto Blog 1.0

Non ci credo...lo sto facendo sul serio... ma ti pare che una così si mette e apre un blog in mezzo ad un mare di altri blog! Mah....però l'idea mi solleticava così tanto che alla fine eccomi qui...e chissà che alla fine non ne venga fuori qualcosa di buono... Non sono una cuoca e non ho studi affini alla cucina ma ciò che il cibo mi riesce a dare va ben oltre il semplice nutrirsi: il cibo è arte, è poesia, è amore...è gioia pura! Questo blog sarà un diario, un compagno di viaggio inseparabile in cui custodire gioie e dolori, appunti, buone riuscite e, soprattutto, esperimenti! ...e che Dio ce la mandi buona!!